Credito Cooperativo, una risorsa da tutelare
Bologna, 23 ottobre: una giornata per ribadire l’importanza del Credito Cooperativo nel sistema economico e sociale regionale, per un'economia sostenibile e più equa.
Oltre 130 persone hanno partecipato al convegno Le banche del territorio e di comunità. Il Credito Cooperativo una risorsa da tutelare per una economia sostenibile e più equa dedicato ai 50 anni della Federazione BCC dell’Emilia-Romagna e tenutosi a Bologna il 23 ottobre.
Presenti Mauro Fabbretti, Presidente Federazione BCC Emilia-Romagna; Antonio Patuelli, Presidente ABI; Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna; card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna; Maurizio Gardini, Presidente di Confcooperative; Augusto dell'Erba, Presidente Federcasse; Giorgio Fracalossi, Presidente Gruppo Cassa Centrale; i rappresentanti degli istituti di credito aderenti alla Federazione regionale (Banca Centro Emilia, Banca Malatestiana, BCC Felsinea, BCC Sarsina, Credito Cooperativo Romagnolo, Emil Banca, La BCC ravennate forlivese e imolese, RivieraBanca, RomagnaBanca, con in aggiunta la Banca di San Marino).
"La Federazione in questi 50 anni ha saputo accompagnare le sue banche attraverso i cambiamenti che si sono succeduti, dalla riforma del Testo Unico del sistema bancario del 1993 a quella del Credito Cooperativo del 2016 - ha detto nel suo intervento Mauro Fabbretti, Presidente Federazione BCC Emilia-Romagna. - Le nostre BCC crescono a doppia cifra: i dati della semestrale 2021 presentano una raccolta diretta salita a 15,5 miliardi di euro (+14,3%), gli impieghi a quota 12,5 miliardi di euro (+11%) e un utile che ha superato i 71 milioni di euro. I Soci sono 138.999 (+2.500) mentre i clienti sfiorano le 700.000 unità. Le banche della Federazione possono contare su 341 filiali e 2.729 dipendenti, con una competenza territoriale del 79% dei Comuni."
"Per assicurare un’ulteriore crescita al Credito Cooperativo - ha aggiunto Fabbretti - occorre che le istituzioni europee e italiane prendano definitivamente coscienza della diversità delle BCC, garanti di un pluralismo economico che produce stabilità e genera benessere nei territori. Auspichiamo che il PNRR diventi un’opportunità per consentire alle BCC di accompagnare la ripresa economica che il Paese sta vivendo."
Antonio Patuelli, Presidente ABI (Associazione Bancaria Italiana): "Il Credito Cooperativo in Emilia-Romagna ha origini chiare e solide innanzitutto nei principi di sensibilità e responsabilità sociali: da essi si sono sviluppate le attività di imprese cooperative molto legate ai rispettivi territori che hanno realizzato competitività, collaborazione e solidarietà in epoche storicamente diverse e complesse. Attualmente la commissione regionale dell’ABI è presieduta da un esponente del Credito Cooperativo, a testimonianza del pluralismo che rappresenta una forza del nostro settore bancario a vantaggio dell’economia."
"Le BCC nella nostra Regione hanno saputo essere sempre presenti nei territori, anche in quelli definiti marginali, non andandosene ma provando a dare una risposta ai bisogni delle famiglie e delle piccole e medie imprese sul tema del credito. I numeri semestrali della Federazione lo dimostrano" ha dichiarato Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna.
"La cooperazione rappresenta l’etica del pensarsi insieme, diversa dai modelli economici predatori e individualisti - ha sottolineato l’arcivescovo di Bologna card. Matteo Maria Zuppi. - Dobbiamo rifiutare la logica secondo cui si massimizza solo il profitto; voi Banche di Credito Cooperativo massimizzate le persone. I problemi sociali, politici ed economici che stiamo vivendo hanno bisogno di soluzioni che mettano al centro la persona e costruiscano un futuro sostenibile. Il ‘noi’ deve diventare più grande di un ‘io’ individuale ed egoista. Papa Francesco ha scritto l’enciclica Fratelli tutti, oggi potremmo dire cooperatori tutti."
Maurizio Gardini, Presidente di Confcooperative: "Le BCC sono un pilastro del sistema economico emiliano-romagnolo, forniscono risposte in termini di credito innanzitutto alle piccole e medie imprese: artigiani, commercianti, agricoltori, enti del Terzo Settore. Questo è un sistema bancario diffuso, che opera in maniera anticiclica perché non abbandona i territori. Abbiamo tutti il dovere di tutelarlo e valorizzarlo."
Augusto dell’Erba, Presidente Federcasse, ha sottolineato nel corso del dibattito l’importanza delle BCC durante la pandemia: "Le nostre banche sono state in tutta Italia quelle che hanno sostenuto maggiormente le ‘misure Covid’. Per attuarle è stato fondamentale il lavoro delle banche di comunità che hanno cognizione di che cosa sia il territorio di appartenenza. In una fase storica nella quale la banca fisica, con le sue filiali e i suoi sportelli, sembrava un retaggio del passato, è invece emersa la necessità di avere banche di relazione che presidiano i territori ponendosi come un interlocutore di fiducia a disposizione dei cittadini."
"Con la nascita dei gruppi bancari è cambiata la conformazione del Credito Cooperativo nazionale - ha spiegato Giorgio Fracalossi, Presidente del nostro Gruppo Cassa Centrale. - Ora è doveroso collaborare su tutti i livelli: le Federazioni locali, in sinergia con la Federazione nazionale e con i gruppi bancari, possono rappresentare un punto di incontro associativo utile a portare all’attenzione della politica i temi a noi cari, a partire da quello della proporzionalità. C’è tanto lavoro da fare, collaborando insieme potremo affrontare questo cambiamento con serenità: all’interno del Credito Cooperativo c’è bisogno sia della parte associativa che della parte industriale, perché noi non siamo né solo banche né solo associazioni, ma siamo banche a responsabilità sociale."